La frazione di Capocavallo racchiude, insieme a quella di Migiana, con cui confina, la maggior parte delle aree boschive del comune. L’omonimo borgo sorge su di una collina ad occidente di Mantignana, adagiata al fianco settentrionale di Monte Malbe.
Il nome inconsueto è di origini incerte, attribuite o alla particolare forma della collina o, piuttosto alla presenza di un’antica stazione di cambio, in quanto luogo di transito tra la Valle del Trasimeno e la Valle del Tevere.
La menzione del luogo più datata si trova in un documento del 1169, quando la chiesa, dedicata al martire Lorenzo, già in quell’epoca dipendente dalla pieve di santa Firmina di Cenerente, viene attribuita, dal pontefice Alessandro III, al Capitolo della Cattedrale di Perugia.
Fu proprio grazie all’azione promossa dalla chiesa locale, che in questi luoghi contava numerosi possedimenti, che molti proprietari terrieri si adoperarono per attivare una profonda opera di bonifica e recupero in chiave agricola delle terre. Di conseguenza nuovi nuclei abitati si aggiunsero a quelli già esistenti: tra i primi vi fu anche Capocavallo che venne così a svilupparsi proprio tutt’intorno alla chiesa di San Lorenzo. Nel corso del XIII secolo la comunità è indicata più volte come villa: essa, infatti, doveva connotarsi come un nucleo assai compatto di abitazioni ubicato su di un poggio alla sinistra del torrente Oscano ma ancora sprovvisto di mura di cinta. La sua posizione rialzata doveva già di per sé costituire un elemento in grado di offrire un minimo di difesa e forse anche per questo non si provvide, fin dall’inizio, alla costruzione di una cinta muraria. Ma non tutti gli uomini della comunità risiedevano all’interno del nucleo abitato. Molte famiglie, prerogativa di questa porzione di territorio, abitavano in edifici sparsi per la campagna.
Nel corso dell’ultimo trentennio del XIV secolo ed all’inizio del secolo successivo, le necessità difensive si fecero più stringenti ed anche la comunità provvide a cingere di mura il nucleo abitato. La costruzione avvenne tra il primo ed il secondo decennio del XV secolo, periodo in cui Capocavallo viene indifferentemente menzionato sia come villa che come castrum. L’ultima menzione come villa risale al 1439. Da quel momento in avanti, Capocavallo viene definitivamente indicato come castrum e nel 1510 riceve da Perugia 20 fiorini per risistemare le mura.
La struttura sociale del paese mantiene tuttora l’originaria impronta rurale, anche se l’economia del luogo è oggi basata prevalentemente sull’artigianato.